Oggi mentre passavo davanti a un ristorante che tanti anni fa era anche un pianobar e mi è venuta in mente una cosa che mi è capitata tantissimi anni fa quando ero molto piu giovane .A quel tempo un ragazzo mi faceva il filo, me lo trovavo sempre per caso fuori dal lavoro,poveaccio avrà aspettato ore perchè in quel periodo lavoravo in un ristorante e non finivo mai a un orario fisso.Poi un giorno si decise e mi invito fuori a cena, io non ci volevo andare perchè finito il turno si usciva tra colleghi a fare un poco di caciara.Ma dopo un un poche di insistenze da parte del tipo ho deciso di acettare.Quel giorno avevo il turno doppio perchè un mio collega si era fatto male e quando il tizio è venuto a prenermi ero gia stanca,poi mi chiese se avevo voglia di passeggiare un poco,la voglia di camminare era pari a quella di avere un attacco di mal di denti.Dopo diverso tempo siamo arrivati in questo locale dove lui aveva prenotato,entriamo e ci sediamo ,l'ambiente era quasi buio e su pochi tavoli occupati l'unica luce una mezza candela accesa così come sul nostro e in sottofondo delle note stonate di un pianoforte bisognoso di un buon accordatore e un vecchietto che tentva di cantare canzoni improbabili.Tra l'atmosfera da oltretomba la luce tremula delle candele, la conversazione noiosa e piatta del tipo,parlava solo lui,e in più la montagna di ore di lavoro sulle spalle mi sono addormentata ancora prima dell'arrivo del cameriere, il tipo non lo ho più visto.Che figura...
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